La portulaca è spesso considerata una pianta infestante, diffusa in orti e giardini. Tuttavia, le sue numerose virtù la rendono una preziosa risorsa, tanto da meritare un posto d’onore in cucina e nella medicina naturale.
Portulaca: tutti pensano sia un infestante ma è un’erba dalle mille virtù!
Proprietà della portulaca
In questo articolo ci concentreremo sulla portulaca edibile, distinta dalle varietà ornamentali, che pur essendo affascinanti non sono commestibili. La portulaca oleracea, o selvatica, si riconosce per i suoi piccoli fiori gialli ed è ricca di principi nutritivi fondamentali per la salute.
Questa pianta è una fonte eccellente di Omega 3 e acido alfa-linolenico, fondamentali per ridurre il colesterolo LDL e i trigliceridi, contribuendo alla salute cardiovascolare. Inoltre, fornisce vitamine A, C, B, e minerali come ferro, potassio, fosforo, zinco, selenio, calcio e magnesio, risultando un ottimo ricostituente contro affaticamento e astenia.
Le sue proprietà dissetanti, diuretiche, depurative e antibatteriche la rendono utile per il benessere di fegato e reni. Inoltre, aiuta a contrastare disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea e favorisce la digestione. Le foglie fresche, applicate sulla pelle, alleviano eczemi, dermatiti e punture di insetti.
Identificazione e coltivazione
Riconoscere la portulaca selvatica è piuttosto semplice. Ha foglie tondeggianti e carnose, di colore verde chiaro, simili a quelle di una pianta grassa. I suoi fusti ramificati crescono orizzontalmente e le radici sono ben ancorate al terreno.
Questa pianta si adatta facilmente ai terreni compatti e aridi, predilige le zone soleggiate e non necessita di frequenti annaffiature. Sebbene cresca spontaneamente, può essere coltivata facilmente sia in piena terra che in vaso, partendo dai semi o per talea. Non è tossica per cani e gatti.
Storia della portulaca
Il nome “portulaca” deriva dal latino “portula” (piccola porta), in riferimento al meccanismo di apertura del frutto che rilascia i semi alla prima pioggia, favorendone la diffusione.
Gli Antichi Egizi la utilizzavano per le sue proprietà curative, e già Dioscoride e Plinio il Vecchio la consigliavano per trattare emicranie, dissenteria e infiammazioni. Nel mondo romano si riteneva che avesse effetti calmanti sugli appetiti sessuali, motivo per cui veniva offerta agli ospiti delle case patrizie.
Durante il Medioevo, la portulaca era coltivata nei monasteri e raccolta dai pellegrini per le sue proprietà medicinali. In Cina, le si attribuivano capacità depurative in grado di garantire una lunga vita.
Usi culinari
Per godere dei benefici della portulaca, basta raccoglierla, preferibilmente in zone non inquinate, evitando quelle cresciute lungo strade trafficate, poiché può assorbire metalli pesanti.
A crudo, è ideale nelle insalate, scegliendo le foglie più giovani per il loro sapore fresco e leggermente acidulo. Le foglie più mature, dal gusto amarognolo, sono ottime cotte e utilizzate per ripieni di pasta fresca, frittate, zuppe e minestroni.
I germogli freschi possono essere trasformati in un originale pesto, sostituendo il basilico con la portulaca. Inoltre, questa pianta si presta alla conservazione: sbollentata in acqua e aceto, può essere conservata sott’olio e utilizzata per guarnire bruschette.
Anche i semi della portulaca sono commestibili e nutrienti: simili a cereali, possono essere aggiunti a impasti per pane e focacce o allo yogurt per una colazione sana.
Grazie alla sua ricchezza di micronutrienti e alla sua disponibilità gratuita, la portulaca merita di essere valorizzata e sperimentata nella cucina quotidiana.